La Vegetazione infestante / lungo le strade, sui muri, nei coltivi

 

Fino a qualche decennio orsono ogni podere aveva la sua produzione annua di cereali, in tutta la campagna giugno era un mese di grande agitazione, con i contadini impegnati nella mietitura e nella trebbiatura. Le recenti trasformazioni della nostra agricoltura hanno ridotto moltissimo la presenza dei cereali nei nostri campi, riservandola agli appezzamenti più aperti, generalmente del fondo-valle.

Il campo di grano, come tutti i paesaggi agrari, era un ambiente artificiale dove l'uomo lottava per imporre le sue necessità produttive a dispetto dei meccanismi naturali, che si manifestavano con un indesiderato sviluppo di specie botaniche "infestanti": fiordaliso (Cyanus_segetum), le camomille (Anthemis_arvensis e Matricaria_chamomilla), Lysimachia_arvensis e Legousia_speculum-veneris. Si tratta di piante annuali, a rapido sviluppo, i cui semi si liberavano i prima della trebbiatura, oppure si mescolavano con quelli dei cereali, finendo anche tra il seme da riutilizzare nella successiva stagione. L'inquinamento delle sementi poteva arrivare al 30%, e le farine prendevano un sapore amaro a causa degli acheni di aspraggine (Picris_hieracioides) o assumevano principi tossici dai semi di Lolium_temulentum. L'impiego dei diserbanti chimici, la concimazione azotata, i moderni metodi di selezione delle sementi e il ripetersi in anni successivi della medesima coltura, hanno portato ad una riduzione drastica delle infestanti. Ciò malgrado, nei campi dal terreno calcareo sarà ancora possibile reperire il papavero (Papaver_rhoeas) e il ranuncolo (Ranunculus_arvensis), assieme a Euphorbia_exigua, Alopecurus_myosuroides, etc, che i trattamenti avranno relegato ai margini delle colture.

Le pratiche colturali attuate nei vigneti in genere sono meno dannose per la vegetazione spontanea, e talvolta vi si ritrovano diverse specie di bulbose, come il latte di gallina (Ornithogalum_umbellatum), l'aglio selvatico (Allium_vineale) e il cipollaccio (Muscari_comosum).

Nelle colture sarchiate, campi di patate, mais e ortaggi, possiamo trovare delle specie annuali adattate a questi ambienti: Mercurialis_annua, Fumaria_officinalis, Sonchus_oleraceus, Solanum_nigrum, Euphorbia_peplus, Portulaca_oleracea, Sherardia_arvensis, Convolvulus_arvensis.

Le stesse specie che troviamo ai margini delle colture, occupano poi il bordo delle stradelle di campagna, dove in primavera fiorisce la malva (Malva_sylvestris), la cicoria (Cichorium_intybus) e la verbena (Verbena_officinalis). Verso il centro di queste carrarecce, come nei sentieri e, in genere, negli ambienti calpestati, sopravvivono meglio le specie con fusti prostati, come la gramigna (Cynodon_dactylon) e quelle con le foglie riunite in rosette basali, come le piantaggini (Plantago). Ma il margine delle strade è ricco di molte altre specie, favorite dall'ambiente aperto e dalla mancanza di piante concorrenti: Poa_annua, Capsella_bursa-pastoris, Lolium_perenne, Taraxacum_officinale, Rumex_crispus, Achillea_collina.

I vecchi muri a secco che caratterizzano le nostre colline, un altro elemento del paesaggio tradizionale che va lentamente scomparendo, rappresentano anche un ambiente dove vivono numerose specie botaniche, tipiche degli ambienti rocciosi. Nelle zone più ombrose troveremo certamente la piccola felce Asplenium_trichomanes, mentre sulle sommità più esposte al sole vi saranno le piante succulente dei Sedum (Sedum_acre, Sedum_dasyphyllum, Sedum_rubens, Sedum_rupestre), qualche graminacea ed i fusti di Centranthus_ruber. Nelle zone più umide e ombrose vaste porzioni di vecchi muri e anche vecchie piante sono ricoperti dall'edera (Hedera_helix).

Nei pressi delle case coloniche e delle stalle, dove spesso si formano piccole riserve di materiale organico, troviamo piante che prediligono i terreni ricchi di azoto, fra queste: la cicoria, la malva, l'ortica (Urtica_dioica) e la piantaggine maggiore (Plantago_major). Lungo i muri si potranno trovare: l'orzo selvatico (Hordeum_murinum), la verbena (Verbena_officinalis), Sisymbrium_officinale, Sonchus_oleraceus, Cruciata_laevipes.